Droni per monitorare la radioattività

In Belgio è nati un progetto che prevede l’utilizzo di droni per monitorare la radioattività di installazioni nucleari o siti contaminati del paese. Il progetto è frutto della collaborazione tra l’azienda Sabca, produttore belga di apparecchiature aeronautiche, e il centro belga di ricerca sul nucleare SCK-CEN.

L’idea parte dal concetto che i droni sembrano ideali per effettuare ispezioni su siti nucleari delicati o luoghi dove è presente una possibile radioattività, poiché possono garantire una protezione completa del personale e un grado di affidabilità dei dati ricavati veramente alto.

Attualmente queste tipologie di ispezioni vengono svolte sia da operatori fisicamente presenti sul luogo che attraverso l’utilizzo di elicotteri. Ovvio è quindi il dispendio dal punto di vista economico e temporale ma anche l’alto grado di rischio cui sono esposti gli addetti ai lavori, aspetti che saranno sicuramente migliorati grazie all’impiego dei droni.

Un altro vantaggio non indifferente dell’impiego dei droni per monitorare la radioattività sta nella flessibilità che caratterizza questi mezzi e la rapidità della restituzione delle informazioni. Grazie ai droni è infatti possibile raggiungere e mappare luoghi inaccessibili al personale umano o agli elicotteri ei dati raccolti vengono visualizzati in tempo reale ai ricercatori. L’idea è che sia addirittura possibile che i droni possono essere utilizzati per monitorare le situazioni di incedenti radioattivi al loro verificarsi.

Per questo progetto Sabca utilizza due tipologie di droni: un drone ad ala fissa con un’autonomia di volo fino a 12 ore e un multirotore in grado di trasportare rilevatori leggermente più pesanti per misurare la radioattività contando i lampi di luce dall’incidenza delle radiazioni ionizzanti.

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