L’obbiettivo del progetto denominato “Dream” (Acronimo di “DRone tEchnology for water resources Monitoring”), è quello di generare un modello digitale delle quote di un ghiacciaio, così da poterlo confrontare con i rilievi effettuati precedentemente al fine di comprendere le evoluzioni del progressivo scioglimento, e di conseguenza stabilire il suo “stato di salute”, attraverso la valutazione dei dati raccolti su scala annuale. L’utilizzo di droni per la mappatura (la cosiddetta fotogrammetria aerea), permette la ricostruzione dell’intera morfologia dei ghiacciai con precisione centimetrica, anche in tutte quelle zone impervie difficili da raggiungere.
Il progetto “Dream” ha svolto i primi test sul ghiacciaio del Belvedere, ghiacciaio alpino situato nel territorio di Macugnaga in Valle Anzasca, sul versante est del Monte Rosa in Piemonte.
Il ghiacciaio in questione, ha un’estensione di circa 3,2 chilometri quadrati, una quota media di duemila metri di altezza e dislivelli massimi di quattrocento metri. Il drone utilizzato per i test è stato interamente realizzato dal team dell’Alta Scuola del Politecnico di Milano e Torino, è un quadricottero con un’autonomia di volo di circa quaranta minuti ed un payload massimo di trecento grammi.
Il drone ha già effettuato diversi rilievi con cadenza quadrimestrale, al fine di assicurare un campionamento costante nel tempo, valutando così nello specifico anche le molteplici variabili stagionali.
Proprio in questi giorni, invece, è iniziata la terza fase del progetto “Dream” che è quella di predisporre lo sviluppo di un monitoraggio svolto da uno sciame di droni che possono funzionare contemporaneamente.