Una notizia che vede operativi droni dotati di apposite termocamere in grado di mappare aree intere per la verifica di eventuali attività di bracconaggio a danno di fauna e flora della zona. Le attività dei droni antibracconaggio hanno rilevato in pochi giorni 29 attrezzature illegali per la pesca, montate in zone lacustri dove la pesca è espressamente vietata. La zona più colpita da queste attività illecite è quella di Porto Tolle , in Provincia di Rovigo, lungo l’asta del Po di Venezia e nei rami del Po di Maistra e Po di Tolle, all’interno delle aree golenali, dove sono stati trovati attrezzature prive dell’obbligatorio contrassegno di riconoscimento. Le attività con i droni antibracconaggio continueranno, perlustrando tutta l’area deltizia.