Droni di pattugliamento al confine italo sloveno

L’idea ancora allo studio prevede l’inizio di un pattugliamento congiunto fra Italia e Slovenia per il controllo dell’immigrazione in continua crescita sulla rotta balcanica, questo è quanto emerso da una serie di incontri fra il nostro Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, e l’omologo ministro sloveno Aleš Hojs

L’iniziativa è stata promossa dal nostro Paese, che ha chiesto una collaborazione al governo sloveno per contrastare un flusso sempre crescente di immigrati clandestini che giungono in Italia senza i regolari permessi. Il nostro governo ha dichiarato di voler utilizzare visori notturni e droni di pattugliamento per migliorare e rendere più efficace le operatività delle forze dell’ordine che spesso si svolgono in zone impervi del confine italo-sloveno.

Il ministro Lamorgese ha dichiarato che le zone di pattugliamento via terra e con droni riguarderanno principalmente le aree di Trieste e Udine dove si hanno maggiori riscontri di immigrazione clandestina. “Ci aspettiamo che le pattuglie congiunte diano risultati concreti” ha detto il ministro solveno Hojs che conferma l’impegno della Polizia slovena a svolgere controlli più serrati e precisi di tutta l’area di loro competenza. Il territorio sloveno è infatti un’are adi particolare transito di immigrati verso l’Italia e l’Europa in generale.

Tra i primi a commentare l’incontro di Brdo è stata Tatjana Rojc, componente della commissione Esteri al Senato italiano, la quale ha dichiarato: “La ripresa delle pattuglie miste sul confine italo-sloveno conferma la volontà di collaborazione concreta che c’è tra i due Paesi – afferma la senatrice, e aggiunge “Credo sia da condividere anche l’accelerazione dell’ingresso della Croazia nell’area Schengen, come indicato dalla Commissione europea nella nuova strategia Ue che prevede misure per proteggere la libertà di movimento e la sicurezza dei confini allo stesso tempo“.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *